Musica contemporanea in Ticino

In autunno tradizionalmente partono o ripartono, in Ticino come un po’ ovunque, le stagioni musicali. E anche nella Svizzera italiana, con la sua conformazione particolare per l’estensione relativamente grande e la distribuzione difforme della densità della popolazione, la presenza della musica contemporanea ha un suo spazio.

Alberto Barberis: Oratorio Virtuale, a Stradella Reloaded, Eutopia Ensemble / 16 .10.19 Villa del Principe, Genova @Ommegraphie

Nadir Vassena
Se escludiamo gli eventi a carattere puntuale o concentrati in pochi giorni, poche sono a dire il vero le presenze continue e diffuse su tutto l’anno. Tra queste, due in particolare hanno segnato e stanno segnando la biodiversità culturale della Svizzera italiana.

Oggimusica

La prima è l’Associazione Oggimusica, fondata nel 1977, che si è distinta per anni come l’unico ente organizzatore che poneva a confronto le più disparate istanze del presente: dalla musica contemporanea colta al jazz, dal rock all’improvvisazione e alla musica etnica. A testimonianza di ciò si possono citare diversi personaggi, ormai nella storia musicale del secondo Novecento, quali Philip Glass, Karlheinz Stockhausen, Cathy Berberian, Steve Reich, Egberto Gismonti, Fred Frith, Laurie Anderson, Iva Bittova, Irène Schweizer, Luciano Berio e molti altri che sono stati ospitati da Oggimusica per dei concerti: spesso i primi e gli unici tenuti in terra ticinese.


Alberto Barberis: Oratorio Virtuale, A Stradella reloaded

Ovviamente la situazione periferica della Svizzera italiana della fine degli anni settanta era ben diversa da quella odierna, ma Oggimusica resta a tutt’oggi una delle poche occasioni per i musicisti delle altre regioni svizzere di fare sentire in Ticino la loro voce contemporanea. Per la stagione 2019-2020 questo vale per esempio per il Neuma ensemble, nel gioco di voci e sassofoni tra Dominique Vellard e Giacomo Schiavo (tenori) e Pierre-Stéphane Meugé e Marcus Weiss (sassofoni) abilmente tessuti tra musica antica e contemporanea, ma anche con la musica improvvisata e i musicisti di Âme Sèche (Walter Fähndrich, Remo Schnyder, Christy Doran, Benedikt von der Mühll) oppure il Mondrian Ensemble nel programma “no reality”. Questi solo alcuni “esempi svizzeri” della programmazione.


Nadir Vassena, Markus Weiss, ‘Materia oscura’

EAR

L’altra iniziativa più recente, che si consolida nella sua quarta stagione, è EAR: Electro Acoustic Room. La musica come puro ascolto. Quella della musica acusmatica è una forma d’arte giovane, nata dalla radio che proprio cent’anni fa vedeva i suoi inizi.  E se già la categoria di “musica contemporanea” è un’etichetta ambigua che dice tutto e niente al contempo, quella di “musica elettronica” lo è forse ancor più. È dalla programmazione che si vede, o meglio si sente, l’anima che sta dietro a EAR. Non è quella della musica da club, dei rave degli anni 90 o della Street Parade di Zurigo, quanto piuttosto la ricerca di un momento dedicato ad un ascolto intimo, concentrato. Sentire in italiano vale tanto per l’udito che per il tatto. Tra pelle e udito c’è un legame arcaico legato allo sviluppo dell’embrione, infatti gli organi dell’orecchio e la pelle si sviluppano a partire dal medesimo foglietto embrionale. E così come toccare è sempre anche un sentirsi toccare, quando si parla ci si ascolta sempre . Saper e sapersi ascoltare, una pratica sottovalutata e per nulla scontata che sta alla base non solo dell’esperienza musicale, è un assioma fondamentale nella sfera delle relazioni umane.

Timo Hoogland @Oggimusica

RSI Rete due: Neo 

Sia per vocazione originaria che per dovere istituzionale la radio resta lo spazio privilegiato per parlare (e ascoltare) di queste tematiche. Può quindi solo far piacere il nuovo spazio che dal 29 ottobre 2019, ogni ultimo martedì del mese alle ore 20.05, la Retedue della RSI dedica alla musica contemporanea con la trasmissione ‘neo’, a cura di Valentina Bensi. Trasmissione che andrà a cercare i propri materiali e tematiche tra le pieghe del web, proprio sulla piattaforma neo.mx3.ch, la nuova piattaforma della SSR per la musica contemporanea svizzera.
Nadir Vassena


Esther Flückiger, Verso Nikà, 2019

Trasmissioni neo / RSI, a cura di Valentina Bensi:
Prossima puntata: lunedì, 23 dicembre: incontro con Esther Flückiger, compositrice selezionata quale rappresentante svizzera ai ISCM World Music Days 2020 in Nuova Zelanda
Puntata di martedì, 29 ottobre: incontro con Alberto Barberis, nuovo direttore artistico di Oggimusica

Concerts Oggimusica: LAC teatrostudio, 12.1. / 16.2. / 1.4. / 15.5. / 5.6.2020
Concerts EAR: LAC teatrostudio, 28.2. / 20.3. / 24.4.2020

Oggimusica, EAR, ISCMEsther Flückiger, Mondrian Ensemble, Alberto Barberis, Timo Hoogland

Neo-profiles: Oggimusica, Mondrian Ensemble, Marcus Weiss, Nadir Vassena, Alberto Barberis, Esther Flückiger

Out of the box (fuori dagli schemi)

Intervista a Oscar Bianchi, direttore artistico della International Young Composers Academy di “Ticino Musica”.

Out of the box: Bianchi@Musica viva, Monaco di Baviera, maggio 2018 © Astrid Ackermann

Composizioni classiche e formati interdisciplinari, abbinati alla danza costituiscono i capisaldi della terza International Young Composers Academy nell’ambito del festival “Ticino Musica”, mentre Dmitri Kourliandski e l’Ensemble Modern Frankfurt ne garantiscono l’attrattività a livello internazionale.

In questa intervista, Oscar Bianchi approfondisce alcuni aspetti determinanti della Composers Academy.

Oscar, tre anni fa hai assunto la direzione artistica della International Young Composers Academy, succedendo al suo fondatore Mathias Steinauer, quali sono le novità che hai introdotto?

Dal 2018 invitiamo un ensemble di musica contemporanea di alto livello. Inoltre, ogni anno viene approfondito e messo in evidenza un formato diverso. Quest’anno ospiteremo l’Ensemble Modern Frankfurt.

Parlaci di com’è nata la collaborazione con Ensemble Modern e del formato di quest’anno.

Ho già avuto modo di apprezzare l’energia e l’impegno dell’ensemble in passato, grazie ad alcune collaborazioni precedenti, ad esempio, il progetto Connect di Francoforte nel 2016, incentrato sul rapporto tra compositore, ensemble e pubblico.

I membri dell’ensemble possiedono una visione musicale molto chiara, abbinata ad una grande apertura stilistica, ma soprattutto sono curiosi riguardo alle nuove vie ricercate dai giovani compositori.

Ensemble Modern & Bianchi ©Walter Vorjohann

“L’esperienza mi serve da filtro per selezionare i partner giusti”

Le iscrizioni all’Accademia sono avvenute in due categorie ben distinte: brani strumentali e progetti multidisciplinari, per ognuna delle quali ci sarà un concerto. Abbiamo ricevuto oltre 100 candidature ed insieme alla presidentessa della giuria, Olga Neuwirth, sono stati selezionati 14 compositori provenienti da tutto il mondo, Taiwan, Iran, Sud e Nord America, Europa e Sud Africa. Grazie alla collaborazione con il festival TicinoInDanza, questi ultimi avranno l’opportunità di lavorare a contatto con ballerini e coreografi. Si tratta di esperienze che aprono nuove prospettive.

È importante che i compositori pensino “fuori dagli schemi”.

14 compositori non sono pochi. Puoi dirci qualcosa in più riguardo alle dinamiche della collaborazione?

(ride): E non è tutto, ci saranno infatti anche dieci ulteriori partecipanti, in veste di osservatori passivi.

Più di ogni altra cosa si tratta di imbastire un lavoro di gruppo, un processo che arricchisce sia la musica che gli scambi, contrariamente agli approcci competitivi, elitari o volti ad eleggere un vincitore, nei quali non ci identifichiamo. Ci saranno diverse conferenze ed incontri aperti a tutti, per esempio con Dmitri Kourliandski ed altri ospiti come Katharina Rosenberger o Michael Wertmüller.

Comunque è chiaro che una composizione particolarmente ben riuscita rimane nella memoria.

“Si tratta di un progetto collettivo, incentrato sul gruppo piuttosto che su di un’élite.”

Dove si terranno i due concerti?

Il Concerto Classico si svolgerà nel foyer del LAC (Lugano Arte e Cultura), sede di diverse attività artistiche, ma anche luogo di incontro tra autoctoni e turisti. Il concerto multidisciplinare si terrà invece nel Chiostro dei Serviti a Mendrisio, una corte esterna.

Non pensi cha la scelta di Mendrisio possa rivelarsi un po’ rischiosa dal punto di vista dell’affluenza? La scena musicale contemporanea ticinese è piuttosto piccola.

Il concerto farà parte del festival “Musica nel Mendrisiotto”, una manifestazione già affermata, che gode di un interessato pubblico di affezionati. Alla musica saranno inoltre associati elementi visivi ed interazioni con altre forme d’arte, queste caratteristiche rendono la manifestazione adatta ad un pubblico più vasto.

Composers Academy 2018, Mendrisio Museo Vela ©Ticino Musica

Quali sono i progetti futuri ed il potenziale di sviluppo della Composers Academy?

Grazie al sostegno della Art Mentor Foundation Lucerne, abbiamo potuto invitare un ensemble di alto livello, nonché assegnare borse di studio. Il mio sogno sarebbe di essere in grado di offrire la partecipazione all’Accademia gratuitamente, viaggio e alloggio compresi, di modo che tutti abbiano le medesime opportunità. Purtroppo il mondo della musica contemporanea è basato su dei sistemi che generano condizioni di esclusione ed è mio desiderio lottare contro questi meccanismi di discriminazione.

“Condizioni di pari opportunità per la scena musicale contemporanea. Questo sarebbe il mio sogno.”

Intervista di Gabrielle Weber, Berlino – 23.3.19

neo-profilesOscar BianchiEnsemble Modern, Ticino Musica, Mathias Steinauer, Katharina Rosenberger, Michael Wertmüller

Festival Ticino musica, erwähnte Konzerte:
27 Luglio 2019, 18:00, Ticino Musica, Mendriso, Chiostro dei Serviti
28 Luglio 2019,  21:00, Ticino Musica, Lugano, LAC

Kooperation mit:
Musica nel Mendrisiotto, TicinoInDanza